lunedì 7 marzo 2011

L’INTER DI PEA FA SUO IL “VIAREGGIO”



Si è chiuso il sipario lunedì pomeriggio sulla 63esima edizione della “Viareggio Cup”, la rassegna internazionale più rinomata per le formazioni cadette delle squadre. Il torneo, durato due settimane esatte, ha visto al via ben 48 formazioni, suddivise in dodici raggruppamenti da quattro squadre ciascuno. Nella fase eliminatoria, tante le sorprese: su tutte, il flop del Milan di Stroppa, che nonostante abbia portato in prima squadra due giocatori di assoluto valore come Strasser e Merkel, e si sia aggiudicato la Coppa Italia di categoria non più tardi di un anno fa, non è andato oltre a due pareggi striminziti, chiudendo addirittura ultima nel suo girone e mancando, per il secondo anno di fila, l’accesso agli ottavi di finale. E se la Juventus di Bucaro, vincitrice nelle ultime due edizioni, ha staccato il pass come miglior seconda dei primi sei gruppi solo grazie alla goleada al Liac New York nella terza giornata (non era mai successo che ad una squadra bastassero quattro punti per andare avanti nella competizione), altre “big” hanno salutato ai gironi. Il Torino di Asta, relegato al terzo posto dalla Lazio e dall’Anderlecht, l’Empoli e il Napoli. Agli ottavi, è proseguita la favola del Varese, squadra rivelazione del torneo (e che rivelazione non avrebbe dovuto essere, visto l’impressionante ruolino di marcia che la squadra di Mangia ha avuto finora nel suo girone di campionato, in cui è prima davanti all’Inter), trascinata dalle giocate di due giovani interessanti come De Luca (alla fine capocannoniere del torneo con sette reti assieme all’interista Dell’Agnello) e Pompilio. L’Atalanta di Bonacina ha eliminato l’unica formazione straniera ancora in corsa, i giapponesi del Nagoya Grampus, la Juve ha superato in rimonta il Palermo e la Fiorentina di Buso ha mandato a casa la Reggina, cui non è bastato bomber Lamenza. Fuori le due “cenerentola” Prato e Rappresentativa di Serie D, hanno dovuto salutare anche le due romane, battute rispettivamente la Lazio dal Parma, e la Roma dalla Samp dello scatenato Zaza ai rigori. Ai quarti, invece, ad uscire sono state le due squadre di Genova: il Genoa campione d’Italia in carica si è arreso all’Inter di Pea, cui è bastato un guizzo del bomber Dell’Agnello ad inizio ripresa (ma da applausi anche il portiere pararigori Bardi, che ha fermato Polenta dagli undici metri nel finale); la Samp, invece, è stata travolta dal Varese, per la prima volta tra le prime quattro. Gli altri due risultati sono stati la netta vittoria dell’Atalanta sulla Juve, con i nerazzurri di Bergamo scatenati sulle fasce con Gatto e Cortesi e i bianconeri di Bucaro in partita solo grazie ad un gol di Buchel (l’unico straniero in rosa), e la vittoria della Fiorentina ai rigori sul Parma. I tiri dal dischetto hanno risolto anche la prima semifinale, quella tutta lombarda e tutta nerazzurra tra Inter e Atalanta. Per la quarta volta in altrettanti scontri in stagione, tra campionato e Coppa Italia, a sorridere è stata l’Inter, grazie al suo estremo difensore Bardi, che ha parato ben due rigori su tre. Per i ragazzi di Pea trasformazione decisiva del numero 10 Crisetig, un ’93 dal sicuro avvenire, faro del centrocampo nerazzurro. Nell’altra semifinale ha avuto la meglio la Viola, che ha interrotto il sogno Varese, con una partenza strepitosa: due gol in un quarto d’ora, del fantasista Carraro e dell’ariete Iemmello, hanno mandato al tappeto il Varese, che si è consolato con il settimo sigillo di De Luca. Atto finale lunedì pomeriggio allo stadio “Picchi” di Livorno (per la terza volta in sessant’anni non è stato il campo base dello stadio “Bresciani” di Viareggio il teatro della finalissima del torneo). L’Inter di Pea ha battuto la Fiorentina trascinata dal pubblico toscano. I viola, che tornavano in finale dopo undici anni, sono costretti a rimandare ancora un successo che manca dal 1992 (pur essendo loro, assieme al Milan, la squadra più titolata a Viareggio con ben otto successi). I nerazzurri, invece, tornano sul gradino più alto tre anni dopo il successo sull’Empoli. Rosa davvero interessante quella allenata da Fulvio Pea (tecnico di grande livello, in passato secondo di Gigi Simoni, e già plurititolato alla guida delle giovanili, con il “triplete” alla guida della Samp nel 2007, quando fece suoi Campionato, Coppa Italia e Supercoppa Italiana). In porta il già citato Bardi, cresciuto nel Livorno, e famoso sia per le sue doti tra i pali che per la sua bravura nel parare i rigori stando in piedi fino all’ultimo. La difesa (appena un gol subito nelle sette gare) è composta da giovani con già diverse chiamate in prima squadra, in Serie A, in Champions League e perfino ad Abu Dhabi al Mondiale per Club: Il figlio d’arte Benedetti, insuperabile in mezzo assieme a Kysela, e Natalino e Biraghi terzini. Centrocampo di quantità e soprattutto qualità, con Crisetig bravo a orchestrare il gioco e Jirasek, Romano, e uno tra Faraoni e il nuovo acquisto Knasmullner preziosi per fare salire la squadra. Davanti due pezzi da novanta come il capitano Alibec e Dell’Agnello, due veri bomber di razza. La vetrina della “Viareggio Cup” quest’anno è tutta loro.
Mattia Bertolino


foto da www.inter.it





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