In occasione della prima riunione del 2012 del Comitato Esecutivo UEFA, presieduto dal presidente della UEFA Michel Platini svoltosi il 24 e 25 gennaio presso la sede centrale dell'organo di governo del calcio, è stata rilasciata la quarta relazione comparativa sulle licenze per club europee, che prende in esame i risultati finanziari di oltre 650 club di massima divisione delle 53 federazioni nazionali affiliate alla UEFA. Riportiamo, di seguito, parte di quanto comunicato dall'UEFA attraverso il suo sito.
La Relazione Comparativa Licenze per Club UEFA per l'Anno Finanziario 2010, la più ampia nel suo genere, prende in analisi i dati finanziari di 665 club, ovvero il 90% di quelli che militano nei campionati di prima divisione. Le informazioni finanziarie sono state prelevate direttamente dai bilanci certificati inviati dai club come parte dei requisiti necessari per aderire al programma di licenze.
La relazione è centrata su temi squisitamente economici, ma analizza anche altri aspetti rilevanti del calcio europeo, e include una sezione dedicata ai giocatori cresciuti nei vivai, oltre ai profili di 535 allenatori di squadre che militano nei massimi campionati.
Prendendo in esame oltre 500 club si evince che oltre la metà dei tecnici impegnati nei massimi campionati sono rimasti in carica per meno di 12 mesi e che la media di "sopravvivenza" è di circa 17 mesi. Un'altra domanda ha come tema l'impatto sui club del regolamento UEFA sui giocatori cresciuti nei vivai e le analisi dimostrano come sia aumentato l'utilizzo di giocatori delle giovanili e Under 21 in UEFA Champions League.
Dai numeri si evince che, nonostante la persistente crisi economica, le entrate del calcio continuano a salire: nel 2010 le entrate complessive dei club delle massime divisioni sono cresciute del 6,6%, toccando la cifra record di 12,8 miliardi di euro. Tuttavia, a dispetto delle cifre sopraccitate, i segnali di difficoltà finanziarie non mancano: l'aumento delle entrate va di pari passo con il record negativo di perdite nette aggregate per una cifra pari a 1.641.000.000 euro, con un aumento del 36% rispetto all'anno finanziario conclusosi nel 2009.
L'aumento delle perdite è dovuto quasi esclusivamente alla riduzione dei profitti derivanti dai trasferimenti a causa di un decremento dell'attività di mercato nel 2010, e non all'aumento di perdite operative: per la prima volta da diversi anni, infatti, la spesa media per coprire il monte ingaggi (indicatore chiave per il calcio di club) si è assestato al 64% delle entrate.
Metà dei maggiori club europei hanno riportato perdite, e, fatto più preoccupante, il 29% ha riportato perdite significative equivalenti a una spesa di €12 per ogni €10 di entrate. La proporzione di club che riportano perdite sale al 75% quando si tengono in considerazione solo i club più grandi (quelli con fatturato superiore a €50m).
L’attuale situazione economica rappresenta una sfida per i club in tutta Europa e solo due dei 20 maggiori campionati hanno chiuso in pareggio. La situazione è ancora peggiore nelle zone più basse della piramide calcistica, dove il rischio di insolvenza e bancarotta è molto più elevato rispetto a quello dei campionati maggiori. In questo contesto, sottolinea la relazione, l’implementazione del nuovo Regolamento sulle Licenze UEFA per Club e sul Fair Play Finanziario ha l'obiettivo di incoraggiare i club a gestire meglio le loro finanze e i movimenti di cassa e a ottenere un equilibrio sostenibile tra entrate, spese e investimenti.
fonte: UEFA.com
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