lunedì 27 febbraio 2012

I ricavi dei TOP20 club calcistici dribblano la crisi economica e raggiungono, nella stagione 2010/2011, i 4,4 miliardi di Euro (+ 3% rispetto allo scorso anno)


 I ricavi record registrati dimostrano l’impressionante capacità del settore di resistere anche alle turbolenze economiche internazionali.
 Real Madrid e Barcellona occupano per il terzo anno consecutivo le prime due posizioni, mentre le prime sei posizioni rimangono invariate da ormai quattro anni.
 Salgono a 5 le squadre italiane presenti tra le TOP20: insieme a Milan, Inter, Juventus e Roma si uinisce, per la prima volta, il Napoli.
 Lo Shalke 04 raggiunge la sua miglior posizione di tutti i tempi arrivando al 10 posto ed entrando quindi nella top10, guadagnando ben 6 posizioni rispetto alla precedente stagione.
 Il Tottenham Hotspur’s, grazie anche al debutto in Champions League, ha registrato un incremento di ricavi del 36%, arrivando all’undicesima posizione in classifica.

Milano, 9 febbraio 2012 - Secondo l’ultima edizione dello studio “Football Money League 2012” pubblicato da Deloitte, il fatturato complessivo dei TOP20 club calcistici del mondo ha raggiunto quota 4,4 miliardi di Euro, in crescita del 3% rispetto all'anno precedente.

E così, in un periodo di turbolenza economica, le società di calcio sono cresciute in termini di ricavi in misura doppia rispetto alla crescita economica del Paese di appartenenza (la crescita economica media è stata del 1,7% nel 2010 e del 1,3% nel 2011).

I ricavi complessivi generati dai primi 20 club al mondo rappresentano oltre un quarto del totale dei ricavi di tutte le società calcistiche europee. Da sottolineare che nove club della top20 hanno registrato una crescita a cifra doppia nella stagione 2010/11.

Dan Jones, Partner dello Sports Business Group di Deloitte, ha commentato: “La conferma della crescita per la stagione 2010/11 dimostra la continua capacità di resistenza dei migliori club calcistici agli impatti della crisi economica internazionale. Nonostante la crescita si sia più che dimezzata rispetto alla stagione 2009/10 (più 8% contro il più 3% del 2010/11), i TOP20 del calcio hanno dimostrato di essere ben posizionati per affrontare le sfide imposte dalla situazione economica grazie alla loro ampia e fedele base di tifosi e appassionati, alla capacità di accattivare l’audience derivante dai broadcasting e all’abilità nel continuare ad attrarre grandi aziende come partner.”
L’analisi “Football Money League 2012” realizzata da Deloitte prende in considerazione i dati relativi alla stagione 2010/2011 e si qualifica l'analisi più aggiornata e affidabile dei risultati economici relativi ai club calcistici.

LA CLASSIFICA EUROPEA E IL DERBY DI SPAGNA

Tutti i TOP20 club di quest’anno arrivano dalle principali leghe europee e vedono l’Inghilterra rappresentata da sei club, l’Italia da cinque, la Germania da quattro, la Spagna da tre e la Francia da due club.
Per il quarto anno consecutivo, la composizione delle prime sei posizioni della classifica Money League di Deloitte è rimasta invariata: il Real Madrid si conferma, sulla base dei ricavi, il Club calcistico più grande del mondo per il settimo anno consecutivo . Seguono Barcellona, Manchester United, Bayer Monaco, Arsenal e Chelsea.
La distanza tra Real Madrid e Barcellona si riduce a 28,8 milioni di Euro (41milioni di Euro nella stagione 2009/10, 35 milioni nella stagione 2008/09).
I ricavi del Barça hanno superato i 450 milioni di Euro registrando un incremento del 13% rispetto alla stagione precedente anche grazie al contratto pluriennale per la sponsorizzazione della maglia, che garantisce un minimo garantito di 165 milioni di Euro.
Jones commenta: “La sponsorizzazione della Quatar Foundation influenzerà la crescita dei ricavi del club blaugrana anche per la stagione 2011/12. Ciononostante, il Real Madrid continuerà a presidiare la posizione di leadership della Money League. Le prestazioni sul campo di gioco, in particolare durante la Champions League, avranno una grande influenza sui risultati economici di entrambe le società”.
La distanza tra i due club spagnoli e la terza classificata, il Manchester United, supera i 100 milioni di Euro. Tale gap sarà difficilmente colmato nella prossima stagione data la mancata qualificazione del club inglese alla fase finale della Champions League 2011/12.
Mentre Arsenal e Chelsea hanno mantenuto le loro posizioni rispetto alla precedente stagione, restando rispettivamente al quinto e al sesto posto, il Liverpool, dopo il primo anno senza Champions League, è scivolato di un’ulteriore posizione passando dall’ottavo al nonoposto. Nonostante la società abbia realizzato una forte crescita di ricavi da attività commerciali e ottenuto un nuovo accordo della durata di sei anni con i Warrior Sports a partire dalla stagione 2012/13, il club di Liverpool ha bisogno di tornare nella massima competizione europea per non rischiare di uscire dalla top10 della Money League. Infatti, il club è inseguito alle spalle da club inglesi diretti rivali, su tutti Tottenham Hotspur (undicesimo) e Manchester City (dodicesimo).

Alan Switzer, direttore dello Sports Business Group di Deloitte, afferma: “Gli Spur’s hanno recentemente ottenuto l’approvazione per la costruzione di un nuovo stadio che, insieme alle buone prestazioni ottenute sul campo, potrebbero assicurare l’entrata del club nella top10 della Money League nella prossima stagione. Lo sviluppo di stadi moderni, che caratterizza le società inglesi, lascia pochi dubbi sugli impatti positivi che le stesse avranno nei ricavi da matchday”.
Il debutto del Tottenham in Champions League con il traguardo della qualificazione ai quarti di finale, ha dato al club la possibilità di migliorare la sua posizione nella Money League, raggiungendo l’undicesimo posto.
Il più grande balzo in avanti di quest'anno è stato però quello dello Shalke 04 che, guadagnando ben sei posti, è passato dal 16° al 10° posto, conquistando un posto nell’ambita TOP10. Il club ha anche registrato il suo fatturato più alto di tutti i tempi, raggiungendo i 202,4 milioni di Euro, con un incremento di 62,6 milioni di Euro (+45%), la più grande crescita assoluta e relativa di tutti i club della Money League di quest'anno.
Tuttavia riteniamo che, a causa del pessimo posizionamento ottenuto nella stagione appena conclusa (quattordicesimo posto in Bundesliga) e la conseguente mancata partecipazione alla Champions League di quest’anno, il club difficilmente confermerà la posizione nella Money League 2013.
Il Manchester City, nonostante una consistente crescita dei ricavi, ha perso una posizione rispetto alla passata edizione della Money League. Ma i tifosi possono stare tranquilli perché, continua Switzer: “i grandi investimenti fatti dalla società in termini di giocatori hanno assicurato al club la partecipazione alla Champions League 2011/12.
Tale opportunità, unita all’accordo decennale con Etihad, la compagnia aerea degli Emirati Arabi, consentirà al club di Manchester di categorie incrementare ulteriormente i propri ricavi e di entrare a far parte della top10 il prossimo anno”.

LE MIGLIORI ITALIANE: DERBY A MILANO E SORPRESA NAPOLI

Sono cinque le squadre italiane in classifica e di queste Milan (settimo) e Inter (ottavo) rientrano nella top10.
La Juventus invece, perdendo tre posizioni, esce dalla top10 e si posiziona al tredicesimo posto, la Roma guadagna tre posizioni arrivando quindicesima mentre per la prima volta il Napoli entra nella prestigiosa classifica europea.
Analizzando i dati, solo due club italiani presenti nella top20 hanno registrato una crescita dei ricavi.
Il Milan si conferma primo club italiano in termini di ricavi, con 235,1 milioni di Euro, pur registrando un decremento del 3,7% rispetto alla stagione 2009/10. Segue l’Inter con 211,4 milioni di Euro, con un calo del 6,2%.
La squadra che ha registrato il maggior calo dei ricavi è la Juventus con un-24,9% rispetto alla stagione precedente. Le maggiori cause sono da imputare ai pessimi risultati ottenuti sul campo, soprattutto l’uscita dall’Europa League, che ha significato per il club minori premi dalla UEFA. La settima posizione in Serie A e di conseguenza la mancata qualificazione alle competizioni europee non consentiranno al club di beneficiare di tali premi anche per la stagione 2011/12.
Roma e Napoli, al contrario, hanno visto crescere i propri ricavi rispettivamente del 17% e del 25% rispetto al 2009/10. In particolare, il club campano, grazie alla qualificazione alla fase finale ad eliminazione della Europa League, ha incassato 2,3 milioni di Euro come premi UEFA.

Dario Righetti, Partner Deloitte e responsabile per il Consumer Business afferma: “Il punto debole delle squadre italiane continua ad essere la forte concentrazione dei ricavi derivanti dai diritti con i Media rispetto a quelli della vendita di biglietti e da altre attività commerciali. Confermo quanto sostenuto negli ultimi due anni, se i nostri club vogliono migliorare la loro posizione nella TOP20 devono investire maggiormente in strategie idonee a incrementare anche i ricavi derivanti da fonti alternative ai diritti Media.
La Juventus ha dato prova di ciò con l’inaugurazione del nuovo stadio che, da inizio stagione, sta registrando sempre il tutto esaurito, traducendosi in questo modo in maggiori ricavi per la società.
Il peso medio degli ingressi da stadio delle italiane si aggira ben al di sotto del 20% del totale dei ricavi del singolo club, decisamente lontano dai livelli dei TOP5 che superano il 20%. In tempi di fair play finanziario, avere gli stadi pieni contribuisce a riequilibrare il peso delle entrate oggi troppo sbilanciate dalla parte dei ricavi dalla vendita dei diritti televisivi.”

Continua Righetti: "Prestazioni costanti sul campo e la partecipazione alla UEFA Champions League si sono rivelati elementi essenziali per migliorare i propri ricavi. Infatti quattordici dei TOP20 club hanno partecipato alla Champions League nel 2010/11 e tre club hanno invece partecipato alla rinnovata e rinominata UEFA Europa League.
Nonostante il difficile momento economico non saremmo sorpresi nel vedere che i ricavi dei TOP20 club cresceranno ulteriormente nella stagione in corso, grazie ad alcuni importanti contratti di sponsorizzazione e a un’espansione delle entrate derivanti dalla vendita dei diritti".

Commentando le potenziali implicazioni dei nuovi criteri finanziari dettati dal UEFA Financial Fair Play (FFP), Dario Righetti ha aggiunto: "Al di fuori di circostanze eccezionali, come gli investimenti negli stadi o l'arrivo di nuovi proprietari, il fair play finanziario richiederà alle squadre di calcio un maggior equilibrio tra costi e ricavi, in maniera da garantire che le spese non superino nel tempo in maniera significativa i ricavi.
Pertanto, la dimostrazione di forza dei club inglesi nella Money League, anche grazie alle notevoli risorse che annualmente ricevono dalla gestione degli stadi di proprietà, offre un incoraggiamento per la sana competitività futura del calcio inglese.
E mentre i due colossi spagnoli dovranno inseguire i criteri dettati dal FFP, i club inglesi e tedeschi, grazie al loro maggior equilibrio economico già registrato, continueranno ad essere più attrattivi per i campioni potendo pagare stipendi più elevati rispetto ai rivali europei."

Fonte: Deloitte Football Money League 2012

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