martedì 17 aprile 2012

PER LE FACCE DI BRONZO IL BUSINESS È PIÙ FORTE DEL DOLORE

Riportiamo l'articolo di Giampiero Timossi de Il Secolo XIX

Dissimulare: virtù di re e di cameriera. Così, sull’arte dell’ipocrisia, si esprimeva Voltaire. Franco Baldini, direttore generale della Roma, uomo colto, un intermezzo dedicato al teatro quando le sue lotte per un calcio più pulito lo spinsero ad allontanarsi dallo star system, deve conoscere le parole e le opere di Voltaire. E infatti domenica sera, ore 22.46, diramava attraverso le agenzie di stampa, il seguente commento: «Riusciamo ogni volta a dimostrare quello che siamo: persone che anche nelle situazioni più tragiche, come quella a cui è dovuta la sospensione del campionato, non riescono a non cadere nel ridicolo».Ma anche: «Posto che la Roma avrebbe accettato, così come accetterà, qualsiasi decisione la Lega sia in grado di prendere, la stessa società, consultata al riguardo, aveva dato parere favorevole alla proposta della stessa Lega di far “slittare” la giornata di campionato piuttosto che ad un rinvio della stessa anche per non prestare il fianco ad eventuali polemiche riguardo la regolarità del campionato».  Il campionato non è slittato,domenicasigiocheràlagiornatanumero34, il Genoa ospiterà il Siena, il Lecce di Cosmi andrà all’Olimpico per affrontare la Lazio, quattro anticipi si giocheranno tra il pomeriggio e la sera di sabato (Chievo Udinese, Parma Cagliari e poi Napoli Novara e CataniaAtalanta), mentre Juventus Roma sarà il posticipo di domenica sera. Il Genoa, basta un accenno, aveva già fatto la cosa migliore: si era sottratto alla sorda e un po’ sordida gazzarra. La Roma ha accettato la decisione, ma le polemiche non si sono comunque placate. Hanno discusso e ridiscusso e alla fine hanno pure votato, per poi dire (ovvio) che la decisione definitiva è stata accettata a «larga maggioranza». Non è vero, perché si sono spaccati anche gli 8 consiglieri di Lega: 5 a favore (Juve, Milan, Inter, Napoli e Catania) 2 contro(Palermo e Udinese), Parma astenuto. Il laziale Lotito, poi, ha detto che Baldini doveva stare zitto; il romanista Sabatini gli ha risposto che l’amico e collega Baldini può dire quello che vuole. Tristezza a parte, il fatto è un altro: tutti hanno accettato la sospensione per la morte di Morosini, ma non tutti erano d’accordo. Un pensiero anche legittimo, ma in nome dell’ipocrisia impossibile da confessare. E allora diventa impossibile accettare anche quello che è accaduto dopo. Nessuno l’ha detto,ma si è aperta una due giorni di dura battaglia, con Lecce e Siena e Roma (vero, Baldini?) che senza dirlo spingevano per lo “slittamento”, con Inter e Napoli che avrebbero spinto nel senso opposto. Alla fine si è scelta la cosa più normale, come indicava l’ultimo precedente. Vero, anche questa soluzione, tra infortuni e squalifiche e più ne ha più ne metta, danneggerà i diritti di qualcuno. Risvolto doloroso di chi deve affrontare una situazione di emergenza. Meno doloroso della morte improvvisa di un ragazzo di 25 anni. 


Autore: 
 Giampiero Timossi

Testata: 
 Il Secolo XIX

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