martedì 4 settembre 2012

Due Riccione in campo, lite e partita sospesa.



RICCIONE (Rn) - Fosse accaduto tra gli amatori, un caso del genere avrebbe persino generato un sorriso, ma la serie D è calcio nazionale e la vicenda davvero grottesca. Ieri a San Miniato, in provincia di Pisa, è saltata la partita fra il Tuttocuoio, squadra della frazione di Ponte a Egola, e il Riccione. Si sono presentate due squadre della cittadina romagnola e per l’arbitro Ramy Ibrahim Kamal Jounnes di Torino, medico di origini egiziane, è stato impossibile determinare quale fosse titolata a giocare. Momenti di tensione, i calciatori delle due Riccione si affrontano non solo verbalmente, vola persino qualche schiaffo e spintone, la litigata prosegue sino all’intervento dei carabinieri, alla fine il commissario di campo decide che la partita non si svolge.

LA DIATRIBA - Un primo Riccione arriva allo stadio Leporaia poco dopo l’ora di pranzo, capeggiato da Paolo Croatti, l’amministratore delegato che firma pure i contratti di una decina di calciatori, accolti nello spogliatoio ospite. L’allenatore doveva essere Giampaolo Pascucci, già tecnico della Perla Verde nell’ultimo lustro. Ma ancora non ha trovato l’accordo, così a referto si mette lo stesso ad, supportato dall’imprenditore Aquilino Di Tora (tuttora presidente del Real Rimini). Manca persino il massaggiatore. Un quarto d’ora dopo, al cancello dello stadio si presenta un altro pullman, con giocatori e dirigenti differenti. «Il vero Riccione siamo noi», dice convinto il ds Lauro Galli, spalleggiato dal presidente Giorgio Bonardi e da mister Sandro Ciuffetelli, ex Novara e Ravenna, al debutto da allenatore e già sceso in campo con la maglia biancoceleste in Coppa Italia. Il secondo gruppo però è costretto ad attendere fuori dall’impianto, poichè lo spogliatoio è già occupato dai colleghi. La prima comitiva era partita dall’hotel Kent di Miramare e ha bruciato sul tempo l’altra, radunata allo stadio Nicoletti.

SCONFITTA A TAVOLINO - La bizzarra sovrapposizione era nell’aria, al punto che il presidente della Lega nazionale dilettanti Carlo Tavecchio aveva inviato il commissario di campo: in linea di principio, la stessa società si era presentata con un numero eccessivo di atleti, invano il delegato ha provato a far ragionare le parti. L’arbitro Ibrahim Kamal Jouness di Torino ha aspettato i canonici 45 minuti per procedere al riconoscimento delle squadre, ma l’accordo non c’è stato e poco prima delle 16 ha deciso ufficialmente di non far giocare la gara. Ora spetterà al giudice sportivo decidere se la partita dovrà essere rigiocata (e da chi), ma più probabilmente verrà attribuita la vittoria a tavolino ai toscani. Sarà attivato l’ufficio indagini della Figc e il Riccione rischia pure una penalizzazione: domenica dovrebbe ospitare la Pistoiese e la situazione potrebbe ripresentarsi.

IL CAOS DELL’ESTATE - Si è arrivati a questo punto poiché la cordata di Galli e Bonardi in estate ha chiesto una srl, chiedendo aiuto a Pasquale Orefice e allo stesso traghettatore Aquilino Di Tora: «Ci hanno prestato 20mila euro per l’iscrizione – ha spiegato a Il Vostro Lauro Galli – e 30mila per la fidejussione. In cambio avevano il 75% delle quote, ma avevamo tempo sino al 30 di settembre per restituire la somma, all’improvviso ci hanno messo fretta». La scorsa settimana i soldi non sono stati restituiti e così Paolo Croatti si è autodichiarato ad della società calcistica della Perla Verde, nominando Agostino Rispoli ds, mentre la formazione di Ciuffetelli continuava ad allenarsi come sempre, a Rivazzurra. «La macchina senza patente non si può guidare – diceva Di Tora, alla vigilia del debutto in campionato -, abbiamo aspettato sino all’ultimo ma i soldi non sono arrivati dunque andremo avanti noi».

IL TEMPO STRINGE - Bastano quattro partite perse a tavolino per essere radiati. «Si tratta fra commercialisti – spiega Galli, che aveva già gestito il Riccione negli ultimi tre mesi della scorsa stagione -, entro martedì pomeriggio dovremmo arrivare alla sistemazione definitiva. La federazione ha ricevuto l’iscrizione il 15 luglio, con i nostri nominativi, i giocatori si sono allenati per 40 giorni. Per variare assetti societari, occorre convocare l’assemblea, uno non può alzarsi la mattina e dichiararsi proprietario… Liquideremo presto la controparte, prelevandone le quote». Nel 2013 il Riccione festeggerà il cinquantenario, un motivo di più per evitare altre figuracce. «Speriamo che le cose si sistemino – dice il sindaco Massimo Pironi -, per il bene del paese». Domenica pomeriggio sembrava davvero di essere al cinema: spettatori di un film comico.

fonte Vostro Quotidiano

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