Un
preambolo importante, doveroso, e per certi versi basilare per avere
una visione completa del ruolo dell’osservatore è che, come ogni
cosa, ogni lavoro, bisogna amare questo ruolo, ed amare questo sport.
Sappiamo,
e per chi non lo sa, è giusto che esso sappia, questa figura che sta
nei campi di calcio, sotto la pioggia o sotto il sole cocente, che
macina km in auto e si sposta da un campo all’altro è colui che
permette alla Società di avere una prima od ultima riflessione sul
giocatore. Lo stesso osservatore si deve riconoscere nei progetti
della Società, non può e non deve essere un corpo estraneo o
marginale.
Osservare:
Un
osservatore degno di questo appellativo non si limita semplicemente a
guardare. Egli “osserva” il che ad occhi profani si ridurrebbe
semplicemente ad un sinonimo di “guarda”. Così per iniziare con
il piede giusto possiamo usare il termine osservare al posto di
guardare. Ci sentiamo già più esperti non è vero?
Scherzi
a parte, c’è una grossa differenza tra dare uno sguardo a qualcosa
e comprenderla veramente. Quasi tutti diamo per scontato che può
essere un buon giocatore un soggetto che si trova in campo per le sue
qualità espresse. Ma una volta iniziato a comprenderne i movimenti
che lo rendono così interessante, lo apprezzeremo ancora di più.
Ecco
allora che ci ritroviamo in quella dimensione che differenzia il
guardare dall’osservare.
Osservare
liberandosi dai preconcetti e dalle idee precostituite che ti
impediscono di vedere. E’ un concetto che ci deve accompagnare. Una
magia nell’osservare, vedere al di là dagli aspetti tecnici e
tattici. Osservare l’atteggiamento corporeo, il modo di muoversi,
il suo modo di giocare i tempi di gioco, quasi fosse possibile
entrare nella lettura del pensiero.
Questi
sono alcuni aspetti che ci pongono in condizione di approfondire le
valutazioni, e farne parte di noi stessi, nel nostro modo di
osservare, a volte in contrapposizione ad altre valutazioni, ma che
per questo non devono, seppur accettandole non inquinare la nostra
valutazione.
Figura
dell’osservatore:
L’osservatore
è deve rappresentare la figura dell’Area Tecnica che pur
appartenendo ad una società di calcio,opera prevalentemente
all’esterno della stessa per costruire relazioni atti a fornire
informazioni, valutazioni e conoscenze sui calciatori all’Area
Tecnica della società.
L’osservatore
grazie ad un bagaglio di conoscenze, di competenze e di esperienze,
cerca andando per i campi, di segnalare e/o esprimere una analisi,
sintesi e valutazione. Deve cercare di creare per la periferia
calcistica una rete di collaborazione, di coinvolgimento reciproco
basato sulla conoscenza e fiducia, cioè creare nell’ambiente
attorno alla sua figura rispetto e confidenza, per fornire
trasparenza e professionalità. Attenzione che la nostra figura,
quindi il comportamento e il nostro relazionare, viene associato alla
società che noi rappresentiamo.
Valutazione:
La
valutazione di un calciatore e della sua sezione devono
principalmente basarsi sulla valutazione parallela ed integrante di
tutte le capacità di gioco. La capacità tecnica e tattica così
come quelle condizionali quali resistenza,
forza,velocità,reattività,rapidità, mobilità articolare,
flessibilità e tutte le altre capacità imprescindibili per giocare
al calcio.
Caratteristiche:
Quello
dell’osservatore è sicuramente un ruolo importante e delicato,
perché i dati che egli riporta, se interpretati ed utilizzati,
possono essere d’aiuto sia all’allenatore, sia alla Società
nella programmazione.
Metodologia:
Se
noi apparteniamo ad una Società sufficientemente organizzata il
lavoro da svolgere diventa indubbiamente più facile.
Un
esempio emblematico sta nell’avere a disposizione una griglia di
esigenze per i vari gruppi. Nei ruoli dove ci sono delle carenze e/o
dove si pensa di migliorare. Ci troveremo così di fronte ad una
specifica tipologia di osservanza che distoglie lo sguardo a
tipologie di giocatori dove invece questi presupposti non sussistono.
Questo però non comporta l’osservare in modo unilaterale, potrebbe
indurre nell’errore di non saper raccogliere le qualità di
tipologie di giocatori non ricercati.
Osservare
dove. (Aspetto agonistico o attività di base):
Si
può dividere in due sezioni fondamentali dove e come osservare.
Se
ci colleghiamo nell’area di osservare la sezione agonistica,
dobbiamo tenere presenti gli aspetti tecnici e tattici del soggetto,
come per altro sopra riportato. La possibile collocazione all’interno
di un gruppo, con specifiche aspetti di metodo di gioco. Diventa
fondamentale conoscere quali sono le esigenze programmatiche
dell’Area Tecnica.
Se
invece si generalizza l’osservare possiamo analizzare gli aspetti
tecnici e tattici di un giocatore senza tener presente il suo
possibile inserimento all’interno di un gruppo ma le qualità
individuali, sotto tutte le dimensioni.
Osservare
per un’attività di base comporta invece sezionare le varie
categorie per ricercare un giocatore che possa essere collocato nei
gruppi, prediligendo gli aspetti fisici, relazionati con le capacità
tecniche. Nel caso gli aspetti tecnici superino in modo netto la
fisicità è basilare associare le possibilità di crescita,
conoscere se ad esempio un giocatore è tardivo.
Tutto
quanto riportato sopra diventa superfluo se ci troviamo di fronte a
un cosi detto “fenomeno”. Viene spontaneo pensare se ciò
avviene: “quanta fortuna abbiamo avuto”!!!
Conoscere:
E’
di vitale importanza conoscere la dimensione dei gruppi dove deve
essere collocato un giocatore.
Prospettiva:
La
situazione più difficile, ma sotto certi aspetti più intrigante, è
leggere la prospettiva. Ci possono essere, ed indubbiamente ci sono,
letture differenti ed a volte in contrapposizione con altre. Sta
nelle nostre certezze credere o se meglio vogliamo esprimerci: osare
dove magari nessuno ha mai osato. Lasciarci trasportare dall’anima
e dal cuore e vedere oltre, senza mai pensare che sia fortuna o
sfortuna, ma solo parte del nostro intuito, e Dio solo sa quanto è
importante.
D.A. osservatore AC Milan
D.A. osservatore AC Milan
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