mercoledì 14 settembre 2011

Riflessioni sull'Osservatore



Un preambolo importante, doveroso, e per certi versi basilare per avere una visione completa del ruolo dell’osservatore è che, come ogni cosa, ogni lavoro, bisogna amare questo ruolo, ed amare questo sport.
Sappiamo, e per chi non lo sa, è giusto che esso sappia, questa figura che sta nei campi di calcio, sotto la pioggia o sotto il sole cocente, che macina km in auto e si sposta da un campo all’altro è colui che permette alla Società di avere una prima od ultima riflessione sul giocatore. Lo stesso osservatore si deve riconoscere nei progetti della Società, non può e non deve essere un corpo estraneo o marginale.

Osservare:

Un osservatore degno di questo appellativo non si limita semplicemente a guardare. Egli “osserva” il che ad occhi profani si ridurrebbe semplicemente ad un sinonimo di “guarda”. Così per iniziare con il piede giusto possiamo usare il termine osservare al posto di guardare. Ci sentiamo già più esperti non è vero?
Scherzi a parte, c’è una grossa differenza tra dare uno sguardo a qualcosa e comprenderla veramente. Quasi tutti diamo per scontato che può essere un buon giocatore un soggetto che si trova in campo per le sue qualità espresse. Ma una volta iniziato a comprenderne i movimenti che lo rendono così interessante, lo apprezzeremo ancora di più.
Ecco allora che ci ritroviamo in quella dimensione che differenzia il guardare dall’osservare.
Osservare liberandosi dai preconcetti e dalle idee precostituite che ti impediscono di vedere. E’ un concetto che ci deve accompagnare. Una magia nell’osservare, vedere al di là dagli aspetti tecnici e tattici. Osservare l’atteggiamento corporeo, il modo di muoversi, il suo modo di giocare i tempi di gioco, quasi fosse possibile entrare nella lettura del pensiero.
Questi sono alcuni aspetti che ci pongono in condizione di approfondire le valutazioni, e farne parte di noi stessi, nel nostro modo di osservare, a volte in contrapposizione ad altre valutazioni, ma che per questo non devono, seppur accettandole non inquinare la nostra valutazione.

Figura dell’osservatore:

L’osservatore è deve rappresentare la figura dell’Area Tecnica che pur appartenendo ad una società di calcio,opera prevalentemente all’esterno della stessa per costruire relazioni atti a fornire informazioni, valutazioni e conoscenze sui calciatori all’Area Tecnica della società.
L’osservatore grazie ad un bagaglio di conoscenze, di competenze e di esperienze, cerca andando per i campi, di segnalare e/o esprimere una analisi, sintesi e valutazione. Deve cercare di creare per la periferia calcistica una rete di collaborazione, di coinvolgimento reciproco basato sulla conoscenza e fiducia, cioè creare nell’ambiente attorno alla sua figura rispetto e confidenza, per fornire trasparenza e professionalità. Attenzione che la nostra figura, quindi il comportamento e il nostro relazionare, viene associato alla società che noi rappresentiamo.

Valutazione:

La valutazione di un calciatore e della sua sezione devono principalmente basarsi sulla valutazione parallela ed integrante di tutte le capacità di gioco. La capacità tecnica e tattica così come quelle condizionali quali resistenza, forza,velocità,reattività,rapidità, mobilità articolare, flessibilità e tutte le altre capacità imprescindibili per giocare al calcio.
Caratteristiche:
Quello dell’osservatore è sicuramente un ruolo importante e delicato, perché i dati che egli riporta, se interpretati ed utilizzati, possono essere d’aiuto sia all’allenatore, sia alla Società nella programmazione.

Metodologia:

Se noi apparteniamo ad una Società sufficientemente organizzata il lavoro da svolgere diventa indubbiamente più facile.
Un esempio emblematico sta nell’avere a disposizione una griglia di esigenze per i vari gruppi. Nei ruoli dove ci sono delle carenze e/o dove si pensa di migliorare. Ci troveremo così di fronte ad una specifica tipologia di osservanza che distoglie lo sguardo a tipologie di giocatori dove invece questi presupposti non sussistono. Questo però non comporta l’osservare in modo unilaterale, potrebbe indurre nell’errore di non saper raccogliere le qualità di tipologie di giocatori non ricercati.

Osservare dove. (Aspetto agonistico o attività di base):

Si può dividere in due sezioni fondamentali dove e come osservare.
Se ci colleghiamo nell’area di osservare la sezione agonistica, dobbiamo tenere presenti gli aspetti tecnici e tattici del soggetto, come per altro sopra riportato. La possibile collocazione all’interno di un gruppo, con specifiche aspetti di metodo di gioco. Diventa fondamentale conoscere quali sono le esigenze programmatiche dell’Area Tecnica.
Se invece si generalizza l’osservare possiamo analizzare gli aspetti tecnici e tattici di un giocatore senza tener presente il suo possibile inserimento all’interno di un gruppo ma le qualità individuali, sotto tutte le dimensioni.
Osservare per un’attività di base comporta invece sezionare le varie categorie per ricercare un giocatore che possa essere collocato nei gruppi, prediligendo gli aspetti fisici, relazionati con le capacità tecniche. Nel caso gli aspetti tecnici superino in modo netto la fisicità è basilare associare le possibilità di crescita, conoscere se ad esempio un giocatore è tardivo.
Tutto quanto riportato sopra diventa superfluo se ci troviamo di fronte a un cosi detto “fenomeno”. Viene spontaneo pensare se ciò avviene: “quanta fortuna abbiamo avuto”!!!

Conoscere:

E’ di vitale importanza conoscere la dimensione dei gruppi dove deve essere collocato un giocatore.

Prospettiva:

La situazione più difficile, ma sotto certi aspetti più intrigante, è leggere la prospettiva. Ci possono essere, ed indubbiamente ci sono, letture differenti ed a volte in contrapposizione con altre. Sta nelle nostre certezze credere o se meglio vogliamo esprimerci: osare dove magari nessuno ha mai osato. Lasciarci trasportare dall’anima e dal cuore e vedere oltre, senza mai pensare che sia fortuna o sfortuna, ma solo parte del nostro intuito, e Dio solo sa quanto è importante.




D.A. osservatore AC Milan






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