Un tweet breve ma chiaro: «Dopo la partita di ieri sera, la tecnologia per la linea di porta non è più un’alternativa ma una necessità». Firmato Joseph Blatter, predidente della Fifa.
Dopo il via libera dato dalla Fifa a marzo, con l’ammissione dei test per due tecnologie come contrasto al fenomeno dei gol fantasma - l’inglese Hawk-Eye ("Occhio di falco"), basato sull’uso di telecamere, e la tedesca GoalRef che utilizza un pallone con microchip - il 2 luglio, a chiusura dell’Europeo, l’International Football Association Board (Ifab) prenderà le sue decisioni in merito.
Pierluigi Collina il giorno dopo la partita di Donetsk, ha ammesso che si è trattato di un «errore umano». «Sarebbe stato meglio - ha detto il responsabile degli arbitri dell’Uefa - non ci fosse stato ma è stato l’unico episodio nel corso di tante partite». Detto questo però, anche se non ha colpe dirette, l’ungherese Viktor Kassai, l’arbitro anche della prima partita degli azzurri, considerato come tra i migliori in circolazione, è stato mandato a casa.
"Sono contrario, assolutamente contrario. Perché il calcio deve rimanere 'umano'. Potevo concedere questa intervista per telefono ma sono qui. Sono contrario alla tecnologia". Nemmeno il gol fantasma non convalidato a Devic in Ucraina-Inghilterra fa arretrare Michel Platini sulle sue posizioni. Il presidente della Uefa, ai microfoni dell'emittente brasiliana "SporTV", ribadisce di non volere l'uso della tecnologia, sostenuto invece da Blatter, preferendo i cinque arbitri, soluzione attualmente attuata proprio nel corso degli Europei.
"I test che abbiamo fatto in Europa negli ultimi tre anni sono stati eccellenti, è una soluzione che funziona bene - sottolinea ancora Platini - C'è stato un errore di un giudice di porta ma escluso questo, in tre anni, su 12 episodi dubbi, 11 volte è stata presa la decisione giusta. Stavolta è mancata la fortuna".
Palla al centro!
Nessun commento:
Posta un commento